Sebbene Sama’ Abdulhadi sia la prima DJ palestinese ad ottenere riconoscimento internazionale, la sua carriera ha realmente preso il via quando ha lasciato la sua casa per esplorare la crescente scena techno di Beirut. La storia di Abdulhadi inizia a Ramallah, la capitale de facto della Palestina. Dopo essersi trasferita dalla Giordania, il suo luogo di nascita, ha inizialmente sviluppato un interesse per l’hip-hop e il rap, i generi alternativi predominanti della regione. Una predilezione per la musica si manifestava già in tenera età, ma è stata la componente tecnica a catturare la sua attenzione. Tornata in Palestina con una nuova comprensione della musica elettronica, ha introdotto il genere techno ispirando una comunità artistica locale che continua a prosperare nonostante le restrizioni geopolitiche imposte, come documentato nel cortometraggio 4:3 di Boiler Room, Palestine Underground. In una recente intervista con The Face, ha dichiarato: “È sempre stato così nel mondo arabo. Non sappiamo cosa ci riserva il domani, quindi si percepisce questa energia davvero intensa dal pubblico. Amo come i party e i festival possano scollegarti dalla realtà. Possono creare questa bolla utopica e catapultarti in un mondo diverso”. Il suo primo album completo è uscito nel giugno 2021 sulla nuova etichetta / compilation Circoloco, in collaborazione con Rockstar Games. Ha collaborato all’album The Atlas Underground Fire di Tom Morello, leggenda del gruppo Rage Against The Machine, frequente sostenitore della cultura del DJing e della solidarietà alla Palestina.
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